giovedì 11 marzo 2010

Intervista ad Alessandro Maiolino su RGNEWS.IT



1) Lo stato di salute di SeL a Pozzallo.

Il nostro impegno politico ha radici lontane, abbiamo attraversato numerosi ponti e qualche guado, l'ultimo è stato quello più difficile, perchè lasciarsi alle spalle l'esperienza dei DS non è stato facile. Ma il bagaglio di valori e di ideali è notevole e di certo ci aiuta in questo momento di costruzione del partito della nuova sinistra italiana quale è SEL. L'onda lunga del successo alle primarie pugliesi di Nichi Vendola è arrivato fino a noi, come nel resto d'Italia, portando all'attenzione degli italiani la qualità del nostro progetto. Pozzallo ha un circolo vivo e attivo che sta affrontando le fasi pre-congressuali con grande entusiasmo, il collegamento con gli organismi provinciali è quotidiano e fruttuoso e questo rende la nostra azione politica ancora più incisiva. Salvaguardia dell'ambiente, sviluppo sostenibile, sostegno ai lavoratori e alle famiglie, ripresa economica attraverso una politica sana, libertà di espressione e rispetto delle idee: questi sono le basi sulle quali costruiamo il nostro futuro.

2) Si fa un gran parlare di candidature a sindaco, solo SeL finora non ha lasciato trapalare nulla. Tattica o è ancora presto?

Ma quale tattica, i discorsi di papabili a candidature da sindaco due anni prima delle elezioni sono passatempo che non ci si addicono. La città, nello stato in cui si trova, non ha bisogno certo di fantapolitica e ulteriori precontratti per la spartizione del potere, così come abbiamo assistito negli ultimi tempi. Sinistra Ecologia e Libertà ha l'obiettivo arduo ma fattibile di costruire un programma di governo che ridia a Pozzallo slancio e lustro, che riporti la serenità fra gli operatori commerciali, che dia fiducia ai lavoratori e di conseguenza alle famiglie. Credo che si possano tracciare delle linee guida, che puntino verso il rilancio del porto, non come slogan da vendere in campagna elettorale ma come risorsa di sviluppo reale attraverso il coinvolgimento degli operatori locali, della pregiata manovalanza pozzallese e la promozione turistico/commerciale di qualità fatta attraverso la politica sana. Lo sviluppo turistico deve puntare non solo sul pieno appoggio alle attività estive, ma cercare strade che possano destagionalizzare l'offerta turistica (cultura, ristorazione, valorizzazione dei beni culturali attraverso l'organizzazione di eventi stabili), tutto questo per trasformare l'attuale capacità turistica in una risorsa capace di dare lavoro e benessere a tutti e non come ora, spasso di pochi e disagio di tutti gli altri.

La terza linea da seguire è quella della politica sana, della gestione oculata e del taglio ai favoritismi per i soli amici: il palazzo comunale deve essere la casa di tutti i cittadini e chi ha l'obbligo di governare lo deve fare con lo stesso impegno di un padre di famiglia, che mai farebbe differenze fra i figli. Tutto questo sarà possibile concependo e attuando immediatamente la revisione del Piano Regolatore Generale, senza ulteriori e ridicoli tentennamenti.

Saremo lieti di confrontarci con le forze di centro sinistra che condividono il nostro modo di fare politica, rifiutando qualsiasi inciucio o alleanza elettorale fine a se stessa.

3) Tre anni di sindaco Sulsenti. Un suo bilancio.

Il Dott. Sulsenti è persona che conosco da tanti anni e che stimo come medico e come amico, ma ciò non toglie che non condivido affatto molte delle sue scelte politiche. Il suo governo non ha avuto una linea chiara e precisa, spesso ha cercato lo scontro con le opposizioni e si è arroccato in posizioni non condivisibili. La gente gli ha dato fiducia credendo in un cambiamento possibile, nella tiritera dei "SI PUO'", ma ben presto ha capito che in questo modo proprio non si può andare avanti. L'anno scorso abbiamo dimostrato, cifre alla mano, come sia stato approvato un bilancio impresentabile, gonfio di cifre che, facendo un paragone col calcio, si possono chiamare "plusvalenze", ciò ha permesso di spendere dei soldi per incarichi del tutto evitabili, ha sfavorito il dialogo con gli studenti pendolari per l'abbonamento AST gratuito, ha tolto risorse alla Polizia Municipale, ha portato allo scontro con i lavoratori delle Cooperative Sociali, ecc. ecc.. I tagli operati sotto il nome del risparmio si sono trasformati solo in disservizi per la collettività. Le buone intenzioni annunciate in partenza si sono trasformate in pessime azioni politiche man mano che passavano i giorni, l'ultima, ma non per importanza, la commedia con gli uomini dell'On. Nino Minardo, una pagina triste che si rifà al passo del Vangelo della spartizioni delle vesti: la politica intesa come divisione delle poltrone è quanto di più lontano ci possa essere dalla mia visione della cosa pubblica.


4) Molti cambi di casacca a Pozzallo, in Civica Assise. Perché succede sovente ciò?

Credo che la risposta l'abbia già data prima, oggi il valore dell'appartenenza ad un'ideologia politica è stato completamente cancellato, ci si mette in competizione per raggiungere la poltrona, il potere. Questo va bene se poi lo si intende come un servizio alla comunità, ma nella maggior parte dei casi, si corre per diventare consiglieri, assessori e via discorrendo, perché poi si ha la possibilità di entrare in un sistema che ti permette di reclamare benefici personali o per gli amici. Non è necessariamente da intendere come un atto criminale, ma sicuramente non è una pratica da insegnare ai figli. Per questo sostengo che come prima cosa bisognerebbe dare un drastico ridimensionamento ai compensi di tutte le cariche politiche ( in Irlanda un deputato percepisce uno stipendio da impiegato!), inoltre chi viene eletto in una formazione politica, non dovrebbe poter cambiare ne casacca ne posizionamento, altrimenti dovrebbe rassegnare le dimissioni. La politica ha bisogno di etica, nelle idee e nel comportamento.

5) Udc, Pdl "lealista", Pd, i grandi partiti sono assenti dal consiglio comunale di Pozzallo. c'è un motivo, secondo lei?

Questo è il frutto della mancanza nei partiti di un sentire comune, di un legame basato sul valore dell'appartenenza. Le liste elettorali vengono riempite in base al potenziale del singolo candidato, non perché esso rappresenta questo o quel partito come ideologia; si predilige il candidato che ha una famiglia numerosa, capace di garantirgli un bel pacchetto di voti, senza magari che esso abbia fatto un percorso di crescita politica nel partito. Chiaramente, senza questo "legame", il consigliere si sente libero di spostare i suoi numeri verso il migliore offerente.

C'è bisogno di tornare a fare politica con i giovani, dare loro gli strumenti per fabbricare idee nuove e per rafforzare la fiducia nella politica, allontanando i vecchi sistemi e puntando sulle nuove tecnologie comunicative, rifondando con uomini e donne nuove un sistema marcio e ormai anacronistico.

Nessun commento: