mercoledì 20 agosto 2008

NASCE LIBERA IN PROVINCIA DI RAGUSA: A POZZALLO L'INIZIO!




Riceviamo da Gianluca Floridia e pubblichiamo:




Carissimi amici,


vi invio il programma della nascita del coordianmento di Libera in provincia di Ragusa. Vi chiedo di farlo circolare per iniziare la mobilitazione che darà l'avvio a questo percorso di costruzione della Legalità e dell'Antimafia Sociale nel nostro territorio ibleo.Alla promozione della serata possono contribuire, come co-promotori indipendentemente dall'adesione a Libera, tutte le associazioni che sono interessate. Spero tanto nel vostro coinvolgimento per la nascita della rete antimafia nel nostro territorio e nella possibilità lavorare insieme per una maggiore efficacia della nostra azione sociale!A Libera si può aderire come singoli o come associazioni mantenendo ognuno la propria identità, essendo Libera una 'Rete' che mette insieme singoli e associazioni e non l'ennesima associazione!!! Fatevi sentire! Gianluca Floridia Tel. 3398473018




Libera Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie- Circolo 'Don Puglisi-Impastato'




Interverranno per la serata del 30 Agosto all' auditorium spazio cultura Meno Assenza di Corso Vittorio Veneto,Pozzallo ore 19.30:


Umberto di Maggio, Giusy Aprile - Libera Sicilia


Giovanni Di Martino - sindaco di Niscemi e Vice presidente Nazionale di Avviso Pubblico(partner di Libera come consorzio di comuni che promuove la Legalità nelle pubbliche amministrazioni)


Salvo Vitale- giornalista e amico di Peppino Impastato


Maurilio Assenza - responsabile casa 'don Puglisi', Modica


Giovanni Avola - segretario generale della CGIL Ragusa


dott. Libero Mancuso - già magistrato antiterrorismo e responsabile Avviso Pubblico per le associazioni


Rosario Crocetta- sindaco di Gela, impegnato nella lotta alla criminalità organizzata






domenica 20 luglio 2008

IO NON MI SENTO ITALIANO


Così cantava Giorgio Gaber, in uno dei suoi ultimi successi prima di morire. E' un po' la frase giusta per chi sta vivendo questa fase della politica italiana e stenta a credere all'abominio dell'ennesimo governo Berlusconi. Ma è anche la frase giusta per noi siciliani, che potremmo benissimo adattarla alla nostra sicilianità: Lombardo presidente della Regione! Certo, qualcuno potrebbe dire che la maggior parte degli italiani non la pensa così, viste le scelte elettorali, ma io inviterei tutti a fare una piccola riflessione: di cosa dovremmo vantarci? Forse dell'ennesima legge "Salva Premier"? Oppure del razzismo tipico del "ventennio" che ha riempito l'aula del parlamento con la legge sugli immigrati? Oppure degli scandali della sanità scoppiati in Abruzzo? Dei tagli alla scuola, alle forze dell'ordine, ecc. ecc.? Insomma, qual è un buon motivo per sentirci italiani di fronte a tutto questo? La politica è veramente scesa in basso, forse più in basso dei tempi di Tangentopoli; criticano le manifestazioni come quelle di piazza Navona, ma vi rendete conto che ci sono voluti dei comici per dire come stanno, in parte, le cose, senza paura? La sinistra dov'è stata in questi anni? Ha avuto pensiero solo a cercare metodi innovativi per uniformarsi a quello che già esiste: il potere.Ora, da democratici è forse più facile dire le cose come stanno? No, non lo è, perchè siamo fatti tutti della stessa pasta e dire "cattivo" all'avversario non è più possibile, perchè prima bisogna assicurarsi di aver ben coperte le spalle e di non avere scheletri nel cassetto. La Sinistra "radicale" si è confinata a fare convegni e dibattiti per continuare a dividersi, a fare "gli alternativi" ad ogni costo, sulle spalle dei diritti dei lavoratori e delle fasce più basse, sentendosi detentori della gnosi, dimenticando quello che è stato il suo valore negli anni, anch'essa uniformatasi all'antiberlusconismo e conpartecipando alla spartizione della torta.Vediamo numerose associazioni che cercano di portare frutti, di colmare il deficit di "impegno" che ha la politica italiana, ma purtroppo se l'impegno non viene dalle stanze del potere, tutto si ridimensiona a mera testimonianza. Sento parlare dei giovani, quale risorsa per il futuro, come promotori di un nuovo domani: ma quali sono questi pionieri del cambiamento, quelli che hanno votato in massa per gli stessi uomini politici di sempre di destra e di sinistra?NO, cari amici, smettiamola di prenderci in giro, cerchiamo dentro di noi la forza per essere italiani, da Bolzano a Portopalo, troviamo il coraggio di dare un colpo di spugna vero, reale, netto e definitivo ad una classe politica arroccata al potere, che non ha mai pensato al bene dell'Italia, che riempie i salotti televisivi e pensa all'audience, ai finanziamenti dei loro partiti e ai loro finanziatori. Scendiamo in piazza, o meglio, restiamo in casa e smettiamo di alimentare questo sistema, diamo fiducia a chi è bravo e competente davvero, e se questo non fosse possibile perchè non c'è spazio per le candidature alternative, allora non votiamo, presentiamoci al seggio e dichiariamo di non voler esprimere il nostro voto perchè non ci sentiamo rappresentati da nessuno dei candidati.Ognuno di noi, col cuore in mano, deve sentirsi padrone del proprio futuro, deve smettere di abbassare la testa. Apriamo gli occhi, leggiamo fra le righe, alimentiamo la curiosità per la conoscenza, scardiniamo le fondamenta di questo regime, perchè di regime si tratta: chiudere un blog perchè vi scrivono persone che pensano e non hanno paura di comunicare la loro verità è uno dei sintomi di questo regime in cui viviamo.Non ci rendiamo conto che il nostro comportamento è la linfa vitale di tutto il marcio che ci circonda, siamo felici di scannarci fra di noi, faziosi e irriverenti nei confronti di chi sta dall'altra sponda, magari spettegolando con i nostri soliti "anonimi", perchè questo siamo, anonime pedine di un gioco fatto per altri, per i più forti, che ci propinano soluzioni false per veri problemi e noi, come semplici pesci, abbocchiamo.Nella nostra città, i problemi sui quali ci soffermiamo a blaterare sono le striscie gialle o le striscie bianche, spostare o no quello "Stop", far cantare questo o quel cantante, demolire o non demolire uno chalet. Tutto sacrosanto, ma magari fossero questi i veri problemi, vi rendete conto da soli che per risolverli basterebbe un quarto d'ora di Consiglio Comunale (quello stesso Consiglio Comunale diventato un teatrino per i giornali). A Pozzallo esistono problemi gravissimi: fognature del dopo guerra, scuole fatiscenti e senza soldi, burocrazia all'eccesso, vandalismo diffuso, costo della vita inverosimile per un paese di 18.000 abitanti, nessuna struttura ricreativa e culturale dove far crescere i nostri figli, sporcizia e incuria, fabbriche a poche centinaia di metri dall'abitato che buttano in aria di tutto, col tacito assenso degli amministratori (vi siete mai chiesti da dove proviene quell'odore acre che si respira nell'aria a Raganzino in alcune ore del giorno?), le centinaia di persone che muoiono davanti alle nostre spiaggia in cerca di un sogno che si infrange fra le onde. Mi fermo qui? SI, mi fermo qui, perchè mi sento mortificato di fronte a tutto questo, perchè io stesso dovrei fare di più e meglio.Vorrei solo svegliarmi domattina e sentire la voce di tutti quelli che la pensano come me e che hanno il coraggio di dire: "io non mi sento italiano, ma farò di tutto per diventarlo"!
Speranza o no, io ci credo.

giovedì 26 giugno 2008

LA SALUTE .... AL SECONDO POSTO!


L'importanza delle guardie mediche nei paesi è stata sempre altissima, perchè la loro presenza ha permesso di salvare diverse vite umane e ha dato il conforto dell'assistenza medica a centinaia di migliaia di cittadini, rendendo un servizio qualificato e di grande valore sociale.

Grazie alla gestione scriteriata della sanità da parte dei governi di centro destra, la Sicilia oggi paga un prezzo altissimo, attraverso la chiusura o la riduzione della funzionalità delle guardie mediche. Questo è un fatto gravissimo che pesa esclusivamente sulla testa dei cittadini, sulla qualità della vita dei siciliani e anche dei pozzallesi, che devono subire le conseguenze delle scelte clientelari e suicide di Cuffaro e Lombardo. E' una vergogna che da italiani non possiamo accettare, poichè la nostra salute non può essere un affare per una casta di pochi fortunati amici degli amici, ma un bene supremo di tutti. Per tanto invito le forze politiche di centro sinistra ad attivarsi seriamente per risolvere il problema e mettere in atto delle azioni concrete al fine di ristabilire la posizione adeguata della salute nella scala delle priorità di questo paese. Ma mi voglio rivolgere pure alla gente comune, alle associazioni, ai sodalizi, a quanti in generale operano nella collettività, affinchè non tacciano di fronte ad un sopruso perpretato dai nostri amministratori nei confronti di tutti, perchè è bene sottolineare, che dalla chiusura o dalla limitazione delle guardie mediche e da tutti i disservizi sanitari in genere, vengono penalizzati tutti, cittadini di destra e di sinistra. Il disastro economico, per altro provocato dagli stessi governi di centro destra, non può trovare soluzione nel taglio dei servizi ai siciliani e a questi ultimi mi verrebbe da dire: la prossima volta pensateci bene prima di mandare a Palermo certi soggetti!
Alessandro Maiolino
Sinistra Democratica

giovedì 12 giugno 2008

FERMATE QUESTA GUERRA.





Altri 10 operai sono morti. Mi sarei aspettato, almeno questa volta, dei fatti concreti da parte dei politici, sindacati, per fermare queste stragi sul lavoro, invece, le solite parole di circostanza
Nella sola giornata di mercoledì sono morti sul lavoro dieci operai.Si, avete letto bene, 10 operai.Leggendo le varie agenzie di stampa, mi sarei aspettato, almeno questa volta, dei fatti concreti da parte dei politici, sindacati, per fermare queste stragi sul lavoro, invece, le solite parole di circostanza.Neanche questa volta i sindacati confederali proclameranno uno sciopero generale di 8 ore con manifestazione nazionale a Roma, per dare un segnale forte e dire BASTA a queste stragi sul lavoro, anzi domani si siederanno ad un tavolo con il Ministro del Lavoro Sacconi, con le imprese, per trovare una soluzione alle morti sul lavoro.
Bisogna ricordarlo, perchè queste cose io non posso dimenticarle, che il Ministro del Lavoro Sacconi, fino a domenica 8 giugno, andava dicendo (davanti a giovani imprenditori a Santa Margherita Ligure), che bisogna modificare il testo unico per la sicurezza sul lavoro, "perché la sicurezza non può essere sostenuta da odiosi incrementi di adempimenti formali e da sanzioni sproporzionate".Voglio proprio vedere se lo ripeterà anche domani, dopo i 10 operai morti nella giornata di oggi.
La verità, anche a costo di ripeterlo fino allo spasimo, è che in Italia manca la cultura della sicurezza sul lavoro, sia nei lavoratori, che nei datori di lavoro, ma soprattutto mancano i controlli, perchè il personale ispettivo della Asl (tecnici della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro) è ridotto all'osso (circa 2 mila ispettori), con circa 5 milioni di aziende da controllare.
Bisogna smetterla di fare le parole, e fare una cosa subito, fin da oggi:Un decreto che sblocchi l'assunzione dei tecnici della prevenzione dell'Asl, che includa la sicurezza sul lavoro come materia d'insegnamento fin dal prossimo anno scolastico (partendo dalle scuole elementari), il carcere per gli imprenditori che sono responsabili di infortuni gravi o mortali.Non voglio più leggere di sentenze come quella, che per la morte di un operaio di 23 anni (Andrea Gagliardoni, figlio di una mia amica, morto con il cranio schiacciato in una pressa tampografica), i due imputati, amministratore delegato dell'Asoplast, e quello della ditta costruttrice della pressa, sono stati condannati a 8 mesi con la condizionale, con sospensione della pena.E' una vergogna!!!

*Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

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Mi sento solo di dire che è il momento di smetterla di giocare con la vita delle persone, è il tempo di emanare leggi e farle rispettare, perchè a casa non ci siano più madri e figli che attendono chi non tornerà più.

sabato 31 maggio 2008

Altro che estate, arriva il gelo degli aumenti delle imposte!


Pubblichiamo il comunicato stampa della Sinistra Democratica, dopo l'approvazione del Bilancio Preventivo 2008.

Ci dispiace constatare che l'amministrazione Sulsenti con l'approvazione del Bilancio preventivo 2008 non ha mantenuto le promesse fatte: ha aumentano le imposte e non vi è traccia di agevolazioni o incentivi per le fasce più deboli. Ma ci sgomenta constatare che non ci sono i fondi richiesti con le nostre mozioni d'indirizzo, approvate all'unanimità l'anno scorso e a febbraio, con le quali chiedevamo la diminuizione dell'ICI e della TARSU per le famiglie di soli anziani e per quelle con fasce di reddito molto basse e l'istituzione del "Pacchetto ecologico".

Insomma, Sinistra Democratica ha lavorato in questi mesi per fare un'opposizione costruttiva per il bene di Pozzallo, ma adesso chiediamo un cambiamento di rotta della gestione economica del Comune, perchè se è vero che i debiti sono tanti e devono essere onorati, l'amministrazione ha il dovere di cercare soluzioni che non gravino ulteriormente in maniera negative sulle tasche dei cittadini.

Se dicevate che "Si può" ora "SI DEVE".

Alessandro Maiolino

Sinistra Democratica

sabato 17 maggio 2008

Italiani: pizza, mandolino. Ricominciamo ad esportare ignoranza.


Sono rimasto davvero allibito nel leggere le risposte dei leghisti alle dichiarazioni spagnole, come sempre l'Italia si ridicolizza di fronte al mondo, grazie a questi rappresentanti che definire pittoreschi è un complimento.
Il problema dei migranti è veramente serio, noi pozzallesi lo stiamo pure vivendo sulla nostra pelle, purtroppo, vedendo con i nostri occhi le centinaia di persone che arrivano sulle nostre coste. Ma lo abbiamo anche imparato a caro prezzo, raccogliendo a volte i cadaveri sulla spiaggia.
Noi migranti lo siamo stati tanti anni fa, a dire il vero molti giovani lo sono ancora oggi, allora mi aspetto una maggiore comprensione per questa gente che attraversa il deserto, pagando con i risparmi di tutta una vita (loro e dei genitori), un viaggio che molto probabilmente durerà anni e che forse si infrangerà sugli scogli europei.
Mi aspetto dalla gente una sorta di "comprensione solidale" almeno per il ricordo di quella che è stata la nostra condizione di emigrati in America, in Germania, in Argentina e in tante altre nazioni del mondo. Il fatto che noi arrivassimo in quei posti con mezzi diversi da quelli usati dai moderni migranti, non cambia la sostanza delle cose: essi hanno bisogno di questa speranza come noi ne avevamo bisogno all'epoca.
Aver visto in pochi giorni dall'insediamento del Governo Berlusconi un alzarsi delle tensioni, una sorta di aria "xenofoba" che torna a riempire i palazzi del potere, mi da un senso forte di fastidio, mi mette a disagio. Allora capisco le affermazioni del vice premier spagnolo, quando dice «Il governo - intendendo il suo - respinge la violenza, il razzismo e la xenofobia e, pertanto, non può condividere ciò che sta succedendo in Italia. La Spagna lavora a una politica dell'immigrazione legale e ordinata, che permetta il riconoscimento di diritti e doveri». (L'Unità)
Leggere la risposta di Bossi che denigra la politica dell'immigrazione spagnola e dichiara << Se lo Stato non fa il suo dovere – ha sentito il bisogno di aggiungere a proposito dell’aggressione nel campo nomadi di Ponticelli – lo fa la gente, la gente dopo un po’ si rompe le scatole» (L'Unità), mi mette addirittura vergogna addosso.
Allora che fare? Non lo so, ma sicuramente so cosa non fare e cioè non fomentare l'odio, non far credere alla gente che la risposta violenta sia la soluzione del problema. Forse una maggiore spinta di solidarietà, una cooperazione fra i popoli, ma soprattutto, una sinergica azione politica internazionale che sostenga lo sviluppo dei paesi del terzo mondo, potrebbero essere un ottimo inizio.
Purtroppo sono convinto che questo nostro governo agirà in tutt'altra direzione.

mercoledì 30 aprile 2008

OPPOSIZIONE EXTRAPARLAMENTARE


Altro che pioggia o temporale, è stata una tempesta quella che ha spazzato via sinistra e sinistroidi dal parlamento italiano. Vedere i banchi dove fino a poche settimane fa sedevano i compagni di rifondazione, occupati da Rosy Bindi, fa un po' tenerezza, per non dire altro. Aldilà della questione puramente folkloristica però, un dato incontrovertibile si può leggere: sembra aver perso di significato la funzione dell'opposizione di sinistra alle destre. Mi spiego meglio. Il ruolo a volte pungente, a volte irriverente, a volte intransigente della sinistra in parlamento, ha prodotto negli anni vere e proprie rivoluzioni politiche, che poi sono state condivise dagli schieramenti più moderati. Queste azioni non hanno permesso alle destre di svolgere la loro funzione annacquante, tipica di chi vuole fare le cose sbagliate tingendole da cose gloriose. Invece oggi, già prima delle elezioni, abbiamo assistito ad un buonismo dilagante, ad una voglia matta de "volemose bene" che concede al governo di destra troppe libertà, se mi passate l'allusione.
Insomma, se da una parte l'intrasigenza manifestata in alcune circostanze dalla sinistra ha prodotto malumori, mugugni, fastidi, anche e sopratutto nel centro sinistra, dall'altra parte ha garantito un'opposizione efficace contro le destre liberiste e populiste che non hanno fatto bene all'Italia in 5 anni di governo Berlusconi. Oggi, domani, non sarà più così e il sistema rischia di appiattirsi parecchio, confondendo i contorni di un quadro che si è voluto dipingere più semplice, ma che semplice non è.
Allora il futuro cosa ci riserva? Quale sarà la funzione di questa sinistra extraparlamentare? Probabilmente, nel pensare ad una riorganizzazione, non bisogna dimenticare di rappresentare le istanze di opposizione di quel milione e mezzo di italiani che l'hanno votata e che comunque non si riconoscono nelle forze elette in parlamento. Allo stesso tempo, è di vitale importanza trovare nuove strategie, nuove idee, nuovi volti, per dare alla sinistra italiana un futuro, serio, vero, vivo, senza nostalgie ne rimpianti, ma con tanta voglia di fare il bene di questo paese.
Allora riprendiamoci le piazze, ma riprendiamoci pure le fabbriche, torniamo a parlare con le famiglie degli operai, dei contadini, torniamo nelle scuole, insomma torniamo a fare la sinistra, ma non quella che grida e basta, ma quella delle grandi rivoluzioni culturali, delle conquiste dei diritti, della difesa degli ultimi. Non diamoci troppo presto per morti, come oggi si divertono a fare in molti, perchè questo essere cadaveri della politica, non farà bene al paese, anzì, lo renderà ancora più schiavo del mondo fasullo venduto in tv da Berlusconi.

martedì 15 aprile 2008

LA STORIA CHE CAMBIA.


Non c'è molto da dire, se non che è scomparsa la rappresentanza parlementare della sinistra. L'Italia ha scelto così, poco importa di chi è la colpa in questo momento, di certo bisogna far passare un po' di tempo per asciugare la ferita. Non avrei voluto commentare una sconfitta, ma ancor più non avrei voluto commentare questa sconfitta, sonante, bruciante, inattesa, dura e ingiusta. Dobbiamo essere forti, ma più che altro dobbiamo essere noi stessi, non perdere il lume della ragione e cercare di non far passare troppo tempo per rimettersi in piedi. Come, dove, con chi e in quale forma, lo decideremo nel prossimo futuro, di certo il nostro bagaglio di esperienza e di ideali non va disperso e il proposito di continuare a sperare in una sinistra unita, forte, non radicale e soprattutto non appiattita su Rifondazione, deve essere mantenuto. Sinistra Democratica ha voluto farsi promotrice dell'unità, si è spesa per un progetto ambizioso che non ha avuto il tempo necessario per essere realizzato. Allora accettiamo la storia che cambia e cerchiamo di diventarne i protagonisti, cercando nuove strade e nuovi metodi per condividere le nostre idee con gli altri, proponendoci come la sinistra, democratica e riformista, che per tanti anni ha fatto dei DS il primo partito della sinistra italiana, attraverso i volti nuovi che hanno fatto capolino negli ultimi mesi nella nostra formazione.
La storia cambia, dobbiamo avere il coraggio di farci cambiare anche noi, per essere migliori di quello che siamo, senza la paura di sembrare troppo poco "puri", perchè la purezza che abbiamo sbandierato ai quattro venti in questa campagna elettorale, contro tutto e tutti, riempiendoci la bocca di proclami e saggezza, non è minimamente arrivata agli italiani, che hanno preferito il populismo e la sintesi semplicistica del bipartitismo (per carità, aldilà dei contenuti che essi rappresentano), che hanno preferito cancellarci anzichè darci fiducia.
Io mi sento di dire grazie a tutti quelli che hanno creduto in questo progetto, voglio ribadire lo stesso grazie a quanti decideranno di continuare a crederci, dicendo anche a me stesso che dalla peggiore delle sconfitte si può risalire solo se se ne ha voglia fino in fondo.
Ci ritroveremo lungo la strada, ne sono sicuro.

Alessandro Maiolino

giovedì 10 aprile 2008

POVERA ITALIA, DA CAMBIARE.


Tre gioni, solo tre giorni. In questo brevissimo spazio di tempo ognuno di noi è chiamato a decidere per chi votare. Ancora meno il tempo per mettere in atto la nostra scelta, che potrà essere determinante per il futuro della nostra Nazione e della Sicilia. Una campagna elettorale stancante, almeno per me, che ci ha visti impegnati a cercare di conquistare voto su voto, confrontandoci con veri e propri giganti, con le nostre contraddizioni, ma soprattutto con la gente. Ieri l'altro, mentre continuavano il nostro porta a porta, ci siamo fermati in una casa del quartiere Vicci, abbiamo chiesto il permesso di entrare e una famiglia ci ha accolto. Ho provato vergogna per questa Città, perchè a due passi dalla piazza, dai bei pub e dalle belle statuine, vivono persone in condizioni di disagio insopportabili, senza lavoro o al massimo con lavori precari e saltuari. Inutile ricordare la fatiscenza delle abitazioni, ma ciò che colpisce di più è la totale assenza delle istituzioni: non c'è cura per le strade, la pulizia è affidata alla scopa di qualche mamma di famiglia.

C'è bisogno di un immenso lavoro, anche la nostra Città deve fare i conti con la povertà, si, perchè oggi si è poveri quasi inconsapevolmente, lo si diventa dal momento in cui non si è più in grado di comprare un telefonino, un abito, andare al cinema, al ristorante, acquistare un disco, un piccolo e insignificante extra. Si è poveri perchè quando si riesce ad avere un lavoro, la retribuzione è falsa, ambigua, vergognosa e insufficiente, non si hanno diritti. Siamo sempre più poveri perchè abbiamo dimenticato il senso della solidarietà, perchè chi ha qualcosa la custodisce gelosamente e cerca in ogni modo di averne ancora di più, ad ogni costo, ad ogni livello della scala sociale. Questa povertà che ci avvolge, ha preso il sopravvento e ci spinge a lotte fraticide che rimandano ad altri paesi, posti nei quali le nostre aziende continuano a spedire mine antiuomo al posto delle macchine per l'autoproduzione e lo sviluppo.

Io credo che dopo tanta pioggia il sole dovrà spuntare e con tutto il cuore mi auguro che insieme ad esso, splenda nel cielo l'Arcobaleno.

mercoledì 26 marzo 2008

SICILIANI, LIBERIAMO LA SICILIA


Ho scelto un'immagine forte per accompagnare questo post, i funerali di Peppino Impastato, per molti di noi simbolo indelebile della resistenza al potere mafioso e testimonianza per il futuro. Quello che voglio esprimere in queste poche righe, affinchè voi possiate leggere e commentare, è il senso forte del dovere che mi avvolge in questi giorni. Vi spiego a cosa mi riferisco: sono ancora tutto sommato giovane, ma la mia memoria di ragazzo mi porta a ricordare il nefasto periodo delle stragi di mafia, quando la cupola aveva deciso di rispondere con il sangue alla dura presa di posizione dei magistrati del pool antimafia di Palermo, che grazie ad un lavoro immenso e purtroppo solitario, erano riusciti a mettere sotto chiave centinaia di boss e manovali della mafia in tutta la nazione. Il libro di Lirio Abate, "I complici", mi ha aiutato a collegare tutti quei nomi che in quell'epoca sentivo al telegiornale, la maggior parte delle volte senza sapere chi fossero; così ho imparato a leggere tra le righe di una politica non solo siciliana, che con la mafia ha stretto patti di sangue, ha intrecciato accordi per affari miliardari che hanno costretto uomini come Pio La Torre a diventare martiri, traditi dai loro stessi compagni. E proprio quest'ultima parola mi riporta allo scritto di Lirio, quando parla di Coppole Rosse, aggiungendo al lungo elenco di politici democristiani e socialisti prima e forzisti e dell'Udc dopo, una serie di nomi appartenenti all'aera del centro sinistra e dei Ds. La cosa di per se non mi ha sorpreso, ma mi ha rattristato, perchè mi ha fatto capire che di fronte all'immensa ombra nera della mafia, gli uomini senza veri ideali finisco per soccombere e stare al gioco. Quindi non è una questione di appartenenza politica solamente, ma al primo posto metto la paura e l'esiguo spessore di certi uomini, di quegli uomini che non hanno saputo dire no, come ha fatto invece Peppino Impastato.
Allora oggi anche un'elezione politica come quella che ci coinvolge in questi giorni, assume un sapore tutto particolare, perchè ripropone temi che appena pochi mesi fa ci hanno visti impegnati nel sostegno di Rita Borsellino. Qui mi sento di aprire una piccola parentesi, per testimoniare lo sdegno con il quale ho visto votare ed eleggere Totò Cuffaro, quanto di peggio la politica palermitana potesse esprimere, uomo legato ad amicizie palesemente mafiose che ha avuto il coraggio oggi di ripresentarsi di fronte al giudizio degli elettori, sponsorizzando Lombardo come la sua logica continuazione (inquietante!) e candidandosi al primo posto nella lista dell'Udc per la camera, nonostante una condanna a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. Mi chiedo come sia stato possibile per noi siciliani, trovandoci di fronte a Rita e a Totò, scegliere quest'ultimo, simboli di due culture opposte che ci rappresentano. Allora la mia deduzione è stata che i siciliani si meritano Cuffaro, poichè per loro quel modo di fare politica è il migliore, quel modo di passeggiare a braccetto con la mafia è il comportamento adatto per chi ci deve governare.
Il destino (o la giustizia) gioca però una partita che ha regole diverse dalle nostre e così, meno di due anni dopo, ci ritroviamo a fare la stessa scelta ma con personaggi diversi: Lombardo paladino del cuffarismo e la Finocchiaro sostenuta da Rita Borsellino e Crocetta. Non dovrei neppure continuare a scrivere quello che voglio dirvi, perchè mi pare chiaro e limpido come una sorgente di montagna: non ci sarà una terza occasione! LIBERIAMO LA SICILIA, gettiamo le basi di una politica diversa, che non dia più la possibilità a chi ci governa di usare la sanità come fonte di sostentamento per le famiglie mafiose (160.000 euro per un esame quando il costo reale è di 8.000 euro!), che non giochi sulla pelle degli operai che muoiono nei cantieri dove gli accordi per gli appalti truccati escludono i controlli per la sicurezza. Mi auguro che noi siciliani possiamo avere il coraggio di dire NO, di fare una scelta diversa, di parte come dice il mio partito, ma aldilà del colore politico in cui crediamo, davvero questa volta non possiamo esimerci di seguire l'esempio di eroi come Peppino Impastato, che incuranti della propria incolumità, hanno messo in piedi questa grande rivoluzione antimafiosa che ancora oggi gonfia i nostri cuori e ci dice di scegliere Anna Finocchiaro.

sabato 15 marzo 2008

Siamo sempre in campagna elettorale


Voglio scrivere questo post riportando un articolo di Maiolino, nel quale descrive a suo modo i giorni pre-elettorali. Vorrei fosse uno spunto per commentare questi giorni, insieme alle iniziative di campagna elettorale che si stanno susseguendo e quel poco di programma che riusciamo a percepire.


Questa eterna campagna elettorale.
di Alessandro Maiolino

E’ quasi trascorso un anno dal cambio di amministrazione a Pozzallo, appena due anni fa eleggevamo il governo siciliano, già stiamo vivendo un’altra campagna elettorale per le elezioni nazionali e regionali, questo moto perpetuo della politica italiana, ci coinvolge con le sue conseguenze più o meno positive. La cosa che mi incuriosisce ogni volta è vedere quali slogan intendono utilizzare i vari politici per convincere gli elettori a votarli: promesse, trovate curiose, soluzioni di problemi, miracoli finanziari, risurrezione dei morti e moltiplicazioni dei pani e dei pesci. Insomma, tutto il meglio del circo, oggi lo troviamo nei manifesti elettorali che sporcano i nostri muri in maniera incontrollata.
Ma non è mai venuto in mente a nessuno, dopo l’elezione del candidato di turno, di andare a portare sulla sua scrivania i manifesti e i bigliettini con tutte le belle parole scritte in campagna elettorale? A mio modo di vedere, questi mezzi pubblicitari, dovrebbero rappresentare una sorta di contratto con i cittadini, che se disatteso, dovrebbe costare la carriera politica del personaggio. Forse sembra esagerato, ma secondo me la gente è stufa di sentirsi investita da tanto squallore, è stufa di tante parole tutte uguali, forse a mala pena mescolate, addirittura simili da schieramento a schieramento. Sono sicuro che i cittadini vorrebbero sentirsi dire cose realizzabili, concrete, veramente importanti: ad esempio, credo che impegnarsi per migliorare la qualità della vita della nostra Sicilia, attraverso la realizzazione di opere pubbliche importanti (strade, ferrovie, ecc.), la riqualificazione del territorio, il miglioramento della salute ambientale dell’isola, la rivoluzione della sanità a vantaggio dei cittadini, il reale controllo sulla sicurezza nel lavoro, credo che questi argomenti, se presentati attraverso una progettualità serie e fattibile, potrebbero rappresentare un motivo valido di scelta di questo o quel candidato. Il problema è che tutti ne parlano ma non spiegano come realizzare le promesse fatte, allora si continua a fare perennemente campagna elettorale, nelle dichiarazioni alla stampa, nei comizi, negli interventi istituzionali. Il politico italiano non sa fare altro che campagna elettorale, brillante, interessante, colta e ingioiellata campagna elettorale.
Sarebbe importante diffondere nell’opinione pubblica questo senso critico, questa nuova concezione della politica, che deve dare risposte concrete, che deve sempre rapportarsi con l’elettorato attraverso il resoconto della sua attività. Deve finire il tempo dei politici per professione, chi viene eletto e non mette in pratica il programma presentato agli elettori deve essere bocciato, neanche rimandato a settembre. In fine mi preme fare una raccomandazione ai giovani pozzallesi che si stanno avvicinando alla politica, scegliete di farvi rappresentare da gente onesta, rifiutate categoricamente di fare da burattini, di farvi comprare per una festa da ballo o una mangiata al ristorante, perché il sistema clientelare della politica siciliana è fortemente radicato nella nostra provincia ed è stato la causa della nostra emarginazione, è arrivato il momento di emanciparci e credere che tutto questo si può cambiare veramente attraverso il voto.

domenica 2 marzo 2008

LE COSE POSSONO CAMBIARE, BASTA CREDERCI. NOI CI CREDIAMO.


Un passo importante verso la costruzione a Pozzallo della Sinistra Arcobaleno è stato fatto oggi pomeriggio: Sinistra Democratica ha eletto il coordinamento cittadino, dando al nuovo organo dirigente il compito specifico di lavorare con forza e passione per facilitare il cammino unitario della sinistra cittadina, attraverso il dialogo e la condivisione con i Verdi e Rifondazione. Fanno parte dell'esecutivo cittadino di SD Gianluca Floridia, Roberto Meloni, Paolo Colombo e Alessandro Maiolino, quest'ultimo è stato indicato come coordinatore. Un chiaro segno di apertura alle nuove generazioni, alle idee nuove, alla voglia di fare e di spendersi di questi giovani compagni. Da subito il coordinamento ha espresso la volontà di portare avanti un nuovo corso della vita della sezione, lontano dagli schemi chiusi e verticistici che hanno caratterizzato troppo spesso il movimento ora e il partito prima. Seguire le idee e non gli uomini, lottare con i fatti per la legalità, per i diritti dei lavoratori e dei cittadini, per quella pulizia e onestà anche intellettuale che sono mancate anche alla sinistra. Maiolino ha espresso la necessità di superare le tante divisioni che in questi anni sono nate fra le varie componenti del centro sinistra pozzallese, magari a causa di attriti personali fra alcuni esponenti, che di fatto hanno regalato il governo della città all'MPA, con tutto quello che ne è scaturito di negativo per Pozzallo, quindi coltivare il dialogo con il PD, grazie anche alla presenza di Ennio Ammatuna e sostenere quell'area della sinistra che fa riferimento agli ideali ecologisti che a Pozzallo è rappresentata dai Verdi e da Santaera, slegandosi con forza da una logica d'imposizione dall'alto che ormai ha fatto il suo tempo. Floridia ha ricordato come non si può sfuggire al giudizio della morale e che non saranno le facce nuove o la giovane età a farci sfondare il muro di tutti i collateralismi ma questo atteggiamento pienamente "laico", capace cioè di autocritica e di mettere in discussione anche coloro dei nostri che vorrebbero "usare il nuovo",soprattutto in tempi elettorali come questo. Al partecipato incontro tenutosi nella sezione di via Napoli, hanno partecipato gli iscritti a Sinistra Democratica, il coordinatore provinciale SD Enzo Cilia, sono intervenuti portando il loro contributo di idee e contenuti Santo Santaera per i Verdi, Carmela Pitino e Salvatore Gambuzza per il PD, Mario De Benedittis per PRC. Durante l'assemblea sono state esposte numerose idee programmatiche anche per la politica locale, oltre alla condivisione dei propri pensieri sulla situazione politica regionale e nazionale, senza peli sulla lingua e con un confronto schietto e diretto.
La speranza che questo seme possa generare buoni frutti da stasera prende sempre più la forma di una certezza, grazie alla disponibilità di tutte le forze politiche coinvolte nel progetto di Sinistra Arcobaleno, dando così stimoli nuovi per affrontare questa dura campagna elettorale ed impostare un lavoro unitario anche attraverso le proposte e l'impegno da portare nel Consiglio Comunale con Maiolino.
E' il momento di mettersi in gioco, tutti insieme, tutti verso la stessa metà, con la Sinistra unita per cambiare l'Italia e liberare la Sicilia.

mercoledì 20 febbraio 2008

QUEL SOGNO DA REALIZZARE: ANNA SIAMO CON TE.


Prendendo come spunto l'esortazione di "la sinistra l'arcobaleno", che mi invitata a fare un nuovo post, vorrei chiedere ai frequentatori di questo blog di condividere con tutti noi le loro idee sulle elezioni regionali di aprile. Solo due anni fa, imbracciammo una battaglia che doveva essere memorabile per sostenere Rita Borsellino, candidata alla presidenza della Regione contro Totò Cuffaro: a noi tutti sembrava che i siciliani sfruttassero quella occasione per cambiare le cose, invece votarono in massa Vasa Vasa, nonostante il centro sinistra continuasse ad additarlo come uno dei peggiori esempi di politici collusi con la mafia. Oggi, dopo solo due anni, Cuffaro si è dimesso dopo essere stato condannato a 5 anni di reclusione.
Allora questa è la seconda occasione che si pone davanti a noi di non dare ancora una volta la Sicilia in mano alle destre, ai falsi movimenti autonomisti che hanno anch'essi una matrice di collusione mafiosa (vedi Lombardo!). E' un esempio di grande impegno verso un popolo che è stanco di essere sfruttato, che il PD e la Sinistra l'Arcobaleno, abbiano deciso, almeno in Sicilia, di correre insieme contro le destre, mettendo da parte le divisioni nazionali, che pure fanno male, ma che per il momento vanno accettate, e lo hanno fatto mettendo al centro un nome come quello di Anna Finocchiaro, figlia della nostra terra, esempio limpido della politica fatta col cuore e con la ragione.
Poi c'è la questione delle candidature all'Assemblea Regionale, la costruzione delle liste sta mettendo in difficoltà tutti gli schieramenti, in particolare il PD provinciale, dove sembra essere purtroppo cosa reale, la separazione fra ex DS ed ex Margherita; la tanto auspicata fusione sembra poi non aver dato ancora i suoi frutti a Ragusa e provincia. Il problema di Sinistra l'Arcobaleno è quello di non aver ancora bene capito chi sono gli interlocutori e colori i quali faranno parte del progetto; il ritardo nella costruzione delle liste (ancora una volta aggiungerei!), sta determinando un aumento dello svantaggio che abbiamo nei confronti delle altre formazioni politiche, che invece hanno già avanzato delle candidature e comunque hanno definito il percorso elettorale. A mio avviso sarà essenziale darsi una mossa entro una settimana, per non concedere ulteriore terreno agli avversari.
Per gli stessi motivi credo sia veramente arrivato il momento di dotare la sezione cittadina di SD di un coordinamento e di un coordinatore, affinchè questi organismi possano condurre il movimento all'elezioni. Non credo possa essere un problema il tesseramento, grazie anche alla scelta nazionale di Sinistra l'Arcobaleno, di considerare iscritti anche colori i quali eseguono l'iscrizione ai singoli partiti e movimenti che la compongono.

lunedì 11 febbraio 2008

SINISTRA: AVANTI POPOLO, CHE A ME MI VIEN DA RIDERE!


Come inevitabilmente previsto, le prossime elezioni sono vicinissime e il clima della campagna elettorale si respira in tutto il Paese. Davanti a noi un cammino fatto di dure battaglie da combattere non solo con gli schieramenti che da sempre si sono a noi contrapposti, ma addirittura, con i compagni di viaggio di una vita, ormai diventati solo "amici". Eh si, perchè alla fine, questo grande movimento di politici e politologi, questa rivoluzione che ha cancellato il più grande partito della sinistra italiana con l'intento di una fusione con la Margherita, per fondare il PD, aveva come mal celato obiettivo, quello di eliminare tutte le rappresentanze politiche non convergenti in questo progetto. Ma eliminarle proprio, nel vero senso della parola.
Diciamo poi, che una operazione del tutto simile sta avvenendo nella ex Casa delle Libertà, dove il Berlusconi è riuscito nell'intento, tutto egocentrico, di fondare un nuovo partito-piglia tutto, dicendo a chiare lettere: o dentro o fuori!
Ma la cosa che più mi fa ridere è il modo in cui tutto questo è avvenuto, con il sorriso sulle labbra di gente che fino a qualche mese prima si compiaceva e ti abbracciava nelle sezioni e oggi non perde occasione per piantarti un bel coltello nelle spalle, con il nuovo sorriso di chi è convinto di uccidere su un uomo morto. Benvenuto Veltrusconi, benvenuto a quello che sarà una delle più grandi vergogne politiche della storia: la spartizione del potere, alla faccia della democrazia e degli ideali, con la triste convinzione che "la sinistra e la destra non esistono più, sono ideologie del passato". Ancora una volta i numeri vincono sulle idee, ancora una volta il pesce grande mangia quello più piccolo, non perchè è più furbo o migliore, ma semplicemente perchè è più grande.
Allora, compagni, se correre da soli ormai è l'unica possibilità, se il dialogo è stato troncato ancora prima che potesse nascere, allora diamoci una mossa, rimbocchiamoci le maniche e dimostriamo quello che realmente la Sinistra può fare per il bene dell'Italia. Sarà difficile, sarà davvero difficile questa volta, ma, come per la nostra Sicilia, è un'occasione storica per riscattare la vita e la libertà di milioni di uomini e donne che credono ancora in un mondo migliore, pulito, senza compromessi, a volte difficile e pesante, ma vero, genuino e interessante. Dobbiamo farlo per migliaia di giovani che ogni giorno studiano e lavorano per costruire il loro avvenire, sapendo bene che è sempre più difficile, perchè lo Stato non li tutela, non li supporta, non li protegge e li sottomette ad un sistema scolastico deficitario sotto tutti i punti di vista. Dobbiamo farlo per il nostro ambiente, perchè una politica incentrata sullo sfruttamento incondizionato delle risorse naturali è una politica suicida, devastante e scellerata, è dimostrato che certe previsioni sul futuro della Terra non sono più così lontane. Dobbiamo farlo perchè il degrado di settori fondamentali dello Stato come la Sanità e il Lavoro (edilizia, industrie, terziario), sono stati sfruttati e messi alla gogna da una politica clientelare, mafiosa, speculativa, disumana, che ha costretto in quetsi anni migliaia di cittadini a lasciarci la pelle, privilegiando gli interessi delle lobby e dei padroni.
Potrei continuare all'infinito, ma concludo questo post invitandovi tutti ad esprimere il vostro pensiero in questo momento così difficile per la Sinistra italiana, riempiendo questo spazio come sempre di ottimi contenuti. Ovviamente, non tralasciate i commenti sulla politica locale, che sembra purtroppo dare spunti di riflessione altrettanto amari.
Avanti popolo, che a me mi vien da ridere (per non piangere)!

martedì 29 gennaio 2008

La rivoluzione di Gennaio. Il 2008 che non ti aspettavi.


E' stato un mese incredibilmente ricco di novità questo gennaio. Nei post passati si era discusso di quello che ci saremmo aspettati, di come sarebbero potute andare le "cose" della politica a livello cittadino ma anche regionale e nazionale. Sembra che molte risposte siano arrivate prima di quanto credevamo. Allora ci tocca fare i conti con realtà molto diverse tra loro che ci danno stati d'animo differenti: a livello comunale abbiamo un'amministrazione che si sta facendo prendere a pesci in faccia da tutti i lati, purtroppo non seguendo quelle idee di rinnovamento e di speranza che aveva sbandierato in campagna elettorale, subendo colpo su colpo le risposte dell'opposizione e della cittadinanza alle scelte troppo spesso scellerate fatte in pochi mesi;
arriva il nuovo segretario cittadino del PD, Ennio Ammatuna, persona intelligente e di sani principi, al quale facciamo tanti auguri, nella speranza che possa rappresentare un punto di unione e confronto con la Sinistra, al contrario di quanto è successo fino ad oggi in Città;
dalla Regione arriva un notizia che ci si aspettava invece molto tempo prima, Cuffaro si è dimesso, innescando una scia di polemiche infinite e le inevitabili elezioni anticipate, che cambieranno molto probabilmente i protagonisti della politica siciliana, speriamo in meglio, ma in questo confidiamo poco; in fine la caduta del governo Prodi, tanto auspicata dalle destre, arriva grazie all'ennesimo volta faccia di Mastella e del suo UDEUR, e non contrariamente a come tutti i mezzi di informazione e molti politologi locali pensavano, a causa della Sinistra, che invece ha sempre votato le decisioni del governo cercando di ottenere, giustamente, maggiori diritti per i lavoratori, l'ambiente e le fasce più deboli. Non sempre riuscendoci a dire il vero.
Ci aspettano giorni impegnativi, nei quali chi fa politica attiva cercherà di mobilitarsi per le imminenti doppie elezioni, attraverso alleanze, programmi, tante parole e buoni propositi. Noi della Sinistra non possiamo fare altro che accelerare il processo di unità e spendere quanto più possibile per veicolare alla gente il bisogno di sinistra vera che ha la regione e il paese, attraverso le testimonianze di vita di ognuno di noi e dei tanti uomini onesti che nei nostri schieramenti vogliono fare politica. Questo sforzo sarà agevolato se sapremo mettere alla porta tutti quei personaggi "poco chiari" che purtroppo sono presenti anche nella Sinistra, perchè ci sono e non possiamo negarlo, ma con forza dobbiamo avere il coraggio di smacherarli e farli uscire dal gioco.

Spero che chi frequenta questo blog sappia esprimere la propria opinione con tolleranza e rispetto, arricchendo questa pagina di contenuti interessanti, desistendo dal farsi identificare come un imbecille, sprecando lo spazio comunicativo con insulti o fesserie, col solo scopo di danneggiare il blog, che in quanto virtuale, di per se non è affatto danneggiabile.

lunedì 21 gennaio 2008

Governo di Centro Sinistra: esperienza chiusa?


Il presidente del Consiglio Romano Prodi ha chiesto di ''rendere comunicazioni domani alla Camera sulla situazione politica generale''. L'annuncio viene dalla presidenza di Montecitorio. Il presidente della Camera Fausto Bertinotti ha dunque convocato per domani alle 9 la conferenza dei capigruppo.

UDEUR LASCIA LA MAGGIORANZA
"Lasciamo la maggioranza", "é finita un'esperienza". Lo ha detto l'ex ministro Clemente Mastella nel corso della conferenza stampa tenuta dopo la riunione dell'ufficio politico dell'Udeur. Mastella ha quindi risposto con un "no" quando gli è stato chiesto se allora l'Udeur darà l'appoggio esterno al governo. Questo orientamento del partito Mastella ha detto di averlo comunicato a Romano Prodi con una lettera.


VOTEREMO CONTRO FIDUCIA, CENTROSINISTRA FINITO

''Se ci sara' da votare sulla fiducia voteremo contro. L'esperienza di questo centrosinistra e' finita''. Lo dice il leader dell'Udeur Clemente Mastella in una conferenza stampa. ''Ringrazio Prodi per lo splendido e prestigioso incarico di ministro, anche se e' stato drammatico. Il rapporto umano con lui - aggiunge Mastella - rimane e rimarra' sempre, ma l'esperienza politica del centrosinistra e' chiusa''.
"Oggi dico basta e mi riprendo la mia autonomia di uomo, di politico di cittadino. Io non tratto e non negozio. Ho mandato una lettera a Prodi, l'esperienza è finita", dice Mastella, secondo il quale ormai il dibattito di domani alla Camera sulle sue dichiarazioni sulla giustizia "é ininfluente".


SIAMO PER LE ELEZIONI

''Noi siamo per le elezioni. Non e' prerogativa che tocca a noi, ma siamo per votare''. Lo dice il leader dell'Udeur Clemente Mastella, in una conferenza stampa dopo l'ufficio politico del partito.

giovedì 17 gennaio 2008

PROCESSO A CUFFARO: SI ASPETTA LA SENTENZA


Da uno degli ultimi commenti del post precedente mi è sembrato significativo raccogliere l'invito di parlare della situazione "Cuffaro". Riporto l'intervento fatto e vi prego di arricchirlo come sempre con il vostro punto di vista.

Palermo: Casini sostiene Cuffaro prima della sentenza
Mancano poche ore. Fra domani o al massimo venerdì sarà emessa la sentenza del processo in cui il presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro, è imputato per favoreggiamento a Cosa nostra. Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, a Palermo per la manifestazione delle donne Udc a fine giornata ha dato il suo sostegno morale a Cuffaro. "Sono qui a Palermo anche per abbracciarti - ha dichiarato Casini - questa è una settimana difficile ed importante". Casini hcitato Cuffaro anche durante tutto il suo discorso per la manifestazione delle donne del partito, sottolineando una volta di più la vicinanza politica su tutti i temi in agenda: dai rifiuti alle tasse, dalla religione al ruolo delle donne nella società.

Cuffaro era presente alla manifestazione, ma non ha parlato dal palco. E' rimasto fra la gente. baciando una per una tutte le donne che riempivano la sala conferenza di Billa Igiea che hanno partecipato all'evento.

Il governatore dell'isola non si è sottratto alle domande dei giornalisti, dichiarando che in aula, al momento della sentenza, non ci sarà. E a parte l'incontro, previsto per stamattina alle 10 con Profumo sul caso Banco di Sicilia, non ci saranno più appuntamenti istituzionali e di lavoro nell'agenda di Totò Cuffaro. Certamente non è un momento facile per il presidente della Regione siciliana ed è proprio per questo che preferisce rimanere solo con la famiglia e gli amici più intimi, rinunciando agli impegni istituzionali.

Aspetterà la sentenza con trepidazione, Cuffaro, ma nello stesso tempo, come ha tenuto a sottolineare, con la sicurezza di chi deve rispettare le istituzioni. "io sono la massima istituzione politica dell Sicilia - h dichiarato - e più di ogni altro ho il dovere di rispettare le istituzioni, a cominciare dalla magistratura che svolge un ruolo delicatissimo. Avrò fatto anche mille errori, ma su questo ho le idee chiare".

Cuffaro è stato il secondo presidente nella storia dell'isola ad essere eletto dal popolo ma, in caso di condanna, sarebbe il primo presidente costretto a dimettersi per una vicenda giudiziaria. E' stato lo stesso Cuffaro, infatti, a dichiarare che si sarebbe dimesso in caso di condanna per reati legi alla mafia.

lunedì 7 gennaio 2008

La Città Nuova


Nel ringraziare chi ha cominciato a frequentare questo blog, arricchendolo con i contributi delle proprie idee, con contenuti politici più o meno seri, invito tutti quanti a scivere le proproste e le speranze per la Città di Pozzallo in questo 2008. Vorrei che ognuno di voi esprimesse il proprio punto di vista su come dovrebbero essere le cose, non solo sotto il profilo politico ma anche e soprattutto sotto il profilo della vita cittadina. Magari potrei chiedere ai giovani di manifestare le proprie aspettative, ai meno giovani di quali servizi credono la Città dovrebbe dotarsi. A tutti chiedo ancora una volta di esprimere il proprio punto di vista senza offendere nessuno e nel rispetto delle idee degli altri. Spero che possiate riempire questo post di commenti sinceri e costruttivi.

mercoledì 2 gennaio 2008

Chi completerà la squadra dei sette nani?

Domani mattina, un vertice di maggioranza, aprirà le discussioni per l'ingresso ufficiale dell'UDC in Amministrazione e della scelta del settimo assessore ovviamente suggerito da Peppe drago. In questi giorni un articolo uscito sulla Gazzetta del Sud aveva acceso la polemica per un possibile ingresso in Giunta di Nele Pediliggieri, in quota UDC. Allora decine di voci si sono rincorse e moltiplicate. A quanto pare, l'autore del pezzo aveva già chiuso la questione nell'articolo stesso citando le smentite sia di Sulsenti che di Pediliggieri, ma la polemica è continuata nelle ore successive grazie al fermento suscitato dalla notizia in maggioranza: alcuni consiglieri infatti, già stressati da questi primi sei mesi di amministrazione, non avevano digerito la possibilità che uno sconfitto, uno del quale erano stati costretti a dire di tutto in campagna elettorale, ora, a pochi mesi dalle elezioni, sarebbe diventato un loro "superiore" per così dire. Ma anche dei "colleghi" assessori non avrebbero digerito la cosa. Insomma sono state ore di passione, vissute con un po' di distacco dal sindaco ma non dalla base. Ora a tante domande dovranno essere date risposte, ma in fondo, per noi di sinistra, in un modo o nell'altro, il risultato sarà ancora una volta la prova che dalle nostre parti la politica si fa così, con l'assegnazione delle poltrone, con la spartizione delle vesti non per convergenza di ideali, ma per convenienza, per concentrazione di potere. Lo testimoniano prima il passaggio di Minardo nelle fila MPA e adesso questo matrimonio con l'UDC, tra le altre cose caldeggiato già in estate anche dall'onorevole Ammatuna, che più volte ha fatto appelli ai moderati del centro destra (UDC, MPA appunto) affinchè potessero coalizzarsi al fianco del PD.